lunedì 10 dicembre 2007

ThyssenKrupp

Città in lutto oggi. Sono trentamila le persone presenti al corteo. Chiedono giustizia, "assassini!Dov'erano gli estintori?" gridano, scandiscono i nomi dei responsabili dello stabilimento, ma fischiano e contestano anche i sindacati. I negozi abbassano le serrande, la gente ai lati delle strate applaude.Sulla piazza scende un silenzio surreale quando si chiedono due minuti di silenzio.Poi la rabbia esplode davanti all’Unione Industriale dove i giovani dei centri sociali lanciano sassi, uova e fumogeni. Gli operai prendono le distanze e la manifestazione continua davanti alla fabbrica.

Molta rabbia e tanto dolore ricordato anche ieri allo stadio con un minuto di silenzio e uno striscione dedicato alle famiglie, forse qualcuno era anche legato a quelle persone.

Ma si può morire lavorando? Forse quelle manifestazioni, quei cortei di pochi mesi fa che bloccarono metà città volevano dire qualcosa e non andavano ignorati come sempre viene fatto. Da tempo chiedevano ascolto. E ora eccoci qui a riparlare sempre delle stesse cose, molto semplice dopo il fattaccio, fin troppo. Ora chi si prende la responsabilità di aver distrutto intere famiglie? E cosa se ne fanno dell'assunzione di responsabilità ORA? Forse bisognava ascoltarli prima. E' troppo tardi adesso.

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