venerdì 29 febbraio 2008

Anno bisesto, anno funesto....ma perchè?

Perché ogni 4 anni esatti ci ritroviamo un febbraio composto da 29 giorni? Tutta colpa delle varie riforme del Calendario Romano, complicate da spiegare chiaramente, concisamente e senza andare in tilt. Partiamo dall'inizio:

Nel 46 aC Giulio Cesare decise di riformare il vecchio Calendario Numano (da re Numa), che si basava sull’anno lunare e aveva solo 344 giorni.
Grazie alla consulenza dell’astrologo Sosigene, nacque il Calendario Giuliano, che prende il nome proprio da Giulio Cesare, basato sull’anno solare con una media di giorni 365 più 1/4; ma poichè per gli usi civili serviva un anno con un numero intero di giorni, Cesare decretò di eliminare quel 1/4 e di recuperare con una giornata intera ogni 4 anni inserendo la ripetizione del sesto giorno prima delle calende di marzo: Bis sextus dies ante calendas martias.
Quel bis sextus quindi divenne il nostro bisesto.
Travagliati calcoli stabilirono che gli anni bisestili fossero scelti fra quelli divisibili per 100 e il giorno in più si decise di aggiungerlo a febbraio, che allora aveva normalmente 29 giorni e così ogni 4 anni arrivava a 30. Però, quando Augusto divenne imperatore, visto che il Giulio Cesare si era autodedicato un mese di ben 31 giorni (luglio/Julius), per non essere da meno decise di accaparrarsi agosto (Augustus appunto). Ma per non essere da meno, poichè agosto aveva solo 30 giorni, gliene aggiunse uno, togliendolo a febbraio che rimase solo con 28 giorni.
Col passare dei secoli, ci capì che questo calendario civile non poteva andare d’accordo col calendario solare; infatti Madre Natura, infischiandosene delle questioni dei Potenti terrestri, continuava a regolare a modo suo stagioni, albe, tramonti e il tempo in genere: nel 1582 ben 10 giorni differenziavano i due calendari.
Fu così che Papa Gregorio XIII volle una nuova riforma: soppresse di botto i 10 giorni in eccesso, facendo seguire a giovedì 4 ottobre di quell’anno subito il venerdì 15 ottobre (che salto!), non alterando così i giorni della settimana ma permettendo in tal modo di riportare la data dell’equinozio di primavera al 21 marzo, ristabilendo quindi il ciclo delle stagioni in modo concorde sia nel calendario civile che in quello solare.
E perché in futuro non si verificassero nuovi disaccordi di date, stabilì di considerare bisestili solo gli anni divisibili per 400.


3 commenti:

Cuocapercaso ha detto...

Grazie per il ripasso storico, ne avevo bisogno!
baci bacioni
Gra

Mikim ha detto...

Non conoscevo nei particolari la storia del nostro calendario e visto che mi sembri bene informata ti chiedo se sai le ragioni per cui si dice che gli anni bisestili non siano "particolarmente fortunati". (sono nata in un anno bisestile, quindi ho seri motivi per chiedertelo). Ciao!

Anonimo ha detto...

Thanks for writing this.