martedì 29 luglio 2008

Laghi Verdi e Lago Paschiet




Quota di di partenza (m): 1446 slm
Quota di arrivo (m): 2154 slm
Dislivello (m): 708
Località di partenza: Frazione Cornetti -Balme-
Località di arrivo: Laghi Verdi e Lago Paschiet
Escursione del: 27 luglio 2008

Come annunciato un paio di post fa, ecco arrivare l'escursione ai Laghi Verdi.
Stesso gruppo di amici, stessa voglia d'avventura, stesso coraggio, ma questa volta affrontiamo un itinerario più faticoso con un dislivello di oltre 700 metri, ma, a detta di uno di noi che l'ha già fatto, sembra essere davvero molto bello. Partiamo di buon'ora da Torino per arrivare alla Frazione Cornetti. Da qui proseguiamo lungo la strada sterrata per qualche decina di metri finché non troviamo sulla sinistra un ponte che attraversa il torrente Paschiet (indicazione per i Laghi Verdi). Entriamo subito nel vivo dell'escursione. Si prende quota rapidamente, lasciandosi alle spalle radure di larici per affrontare un percorso roccioso, con gradoni e a volte scivoloso. Il tempo sembrava essere migliore della volta precedente, invece ci accompagna un pallidissimo sole e le nuvole prenderanno sempre più il sopravvento.

Continuiamo lungo un tratto a picco sul torrente entrando nel vallone accompagnati dallo scorrere impetuoso dell'acqua e le tante cascatelle grandi e piccole attirano la nostra attenzione e a volte diventano un pretesto per riprendere fiato, abbeverarsi e immortalare il paesaggio in qualche bella foto.



Ma non c'è tempo da perdere, il tragitto è ancora lungo. La salita è sempre più ripida e incalzante, fino ad arrivare ad un bivio con l'indicazione Lago Paschiet. Noi procediamo sempre dritto in salita ignorando l'indicazione. La strada è davvero molto faticosa ed è quasi una fortuna che il sole siamo stato oscurato. Arriviamo all'ultimo tratto, davvero l'ultima fatica lungo un sentiero molto pendente e ricchissimo di rododendri; qualcuno di noi rimane indietro, altri preferiscono tirare dritto e farla tutta d'un fiato. Eccolo! Finalmente arriviamo al primo lago. E' talmente verde, piatto e mimetizzato che non lo notiamo subito. Ancora un piccolo sforzo per raggiungere il secondo lago attraversando un sentiero molto roccioso. Il paesaggio è oscurato dal tempo e dalle nuvole che continuano a incalzare, ma i laghi sono comunque affascinanti. La montagna è maestosa vista da qui. Ancora 10 minuti di camminata e si ha la possibilità di raggiungere il Bivacco Gandolfo, ma siamo davvero molto stanchi e affamati, così decidiamo di fermarci vicino al lago e gustare il nostro pranzo al sacco. La temperatura è bassa e stando fermi sentiamo un freddo pungente smorzato da un bicchiere di vino. Decidiamo di sostare poco per non far raffreddare i muscoli e per non patire troppo il freddo, quindi ripartiamo veloci verso il Lago Paschiet.

Ritorniamo indietro per qualche decina di metri e seguiamo un'indicazione posta tra il primo e il secondo lago. Si sale di nuovo ma per soli 10 minuti e, arrivati in cima, si apre un panorama splendido verso la Val d'Ala. Da qui il percorso non è ben segnato se non da ometti e scende rapido in mezzo ai rododendri fino al lago Paschiet. E' una discesa impervia su un sentiero difficoltoso dove la stanchezza segna le prime cadute e i primi nervosismi, ma scendiamo rapidi e arriviamo all'altro lago.

Ancora qualche metro e all'improvviso, in prossimità dell'Alpe Paschiet, perdiamo l'indicazione del sentiero. Questa non ci voleva. Tutti si muovono per cercare una traccia, si ipotizza di scendere senza seguire un sentiero, pensando a quale potrebbe essere la via più breve, il tempo peggiora, scendono le prime gocce di pioggia, vediamo uno spiraglio di luce nell'alpeggio ma non c'è nessuno, un compagno d'avventura di allontana troppo facendoci spaventare, dietro alcuni cespugli vediamo muoversi una serpe. Siamo soli, disperati, spaventati e molto stanchi.

Dopo circa un'ora di tentativi, controllati a vista da mucche al pascolo, ritroviamo la traccia. Riacquistiamo forza e coraggio e scendiamo con ritmo incalzante, fino a raggiungere un guado di circa 8-9 metri.
Un po' di equilibrio e attenzione e riusciamo a passare il torrente senza problemi, anche se i piede di due di noi cadono nella trappola dell'acqua proprio all'ultimo passo.
Da qui si riprende il sentiero dell'andata attraverso gradoni rocciosi e rocce scivolose, ma il peggio è passato. Tanta è la voglia di tornare al paese e ben presto vediamo le prime case della frazione Cornetti.

Dopo una pausa e un gelato in compagnia, si torna a casa. Anche questa volta siamo amareggiati per il tempo non favorevole, e arrabbiati per quella traccia persa (e lo spavento e la stanchezza e i dolori vari per le cadute). Un percorso troppo difficile per chi come noi non è allenato, ma comunque un'esperienza affascinante a contatto con una natura selvaggia e rude e maestosa.

venerdì 25 luglio 2008

Le rivalità calcistiche non vanno mai in vacanza

Pausa vacanza?! Assolutamente no. Le rivalità calcistiche non vanno mai in vacanza e c'è sempre qualcuno che si adopera per portare alta e fiera in giro una rivalità che dura da sempre.

Guardate come è stato modificato il manifesto pubblicitario granata degli abbonamenti:


Prima


Dopo


Effettivamente mancava qualcosa e qualche bravo juventino ha deciso di correggere i manifesti e senza nemmeno farsi pagare!!!! ;-))))))

FORZA JUVE!

mercoledì 23 luglio 2008

La sedia elettrica al luna park

Ogni giorno vado a dare un'occhiata veloce alle notizie del Tgcom. Ultimamente non ho trovato notizie che abbiano catturato la mia attenzione; sempre le stesse telenovelas della politica, la finanziaria, il petrolio che sale alle stelle, gli attacchi contro i rom, e le classiche notizie da spiaggia, lato B, cellulite dei vip, la pancia di quell'altro vip. Ma stamattina ho letto qualcosa che mi ha lasciata di stucco: a Milano impazza la sedia elettrica.

Avete letto bene.

In un luna park milanese, ci si diverte con una finta sedia elettrica. Basta un euro vedere morire. Un manichino con mani e piedi legati alla sedia si scuote, trema e poi, avvolto dal fumo, muore. Sembra un uomo vero e la simulazione è davvero ben fatta e forse dovrebbe far pensare, non ridere.

La sedia elettrica era una morte molto utilizzata fino a pochi anni fa in alcuni stati americani per i condannati. Ad oggi ogni tanto la si sente nominare di fronte a violenze, rapimenti, stupri o altro.

Sarà per questa voglia di giustizia che forse ha così tanto successo? E' certamente di interesse storico e può attirare grande curiosità, ma cosa mai ci sarà da ridere? La gente invece sembra divertirsi a vedere una simulazione della sedia elettrica, a sentire le scariche elettriche e vedere come si poteva essere condannati. E non mi sorprende visto che oramai viviamo in un mondo arrivato al limite della decenza, totalmente sterile e privo di emozioni. E poi ci lamentiamo quando accadono le tragedie.
Rabbrividisco al pensiero, non so se per quelli che spendono un euro per vedere la morte in diretta o per il manichino che non ha fatto nulla per essere su quella sedia.
Ma che ci sarà da ridere secondo voi?

Questo è il video:

martedì 22 luglio 2008

Rifugio Willy Jervis


Quota di partenza (m): m1223 slm
Quota di arrivo(m): 1732 slm
Dislivello (m): 500
Località di partenza: Villanova
Località di arrivo: rifugio Willy Jervis
Escursione del: 19 luglio 2008


Dopo circa 3 anni di inviti mai andati a buon fine, e dopo una lunga primavera insistente e un'estate che deve ancora carburare, siamo riusciti a organizzare la nostra prima escursione. Io e Stefano, il mio ragazzo, in compagnia di nostri amici siamo partiti alla volta del Rifugio Willy Jervis, in Val Pellice.
Abbiamo attraversato tutta la Val Pellice e giunti alla Borgata Villanova, dove abbiamo lasciato le auto. Da qui una mulattiera doveva essere la nostra strada, ma in realtà, per errore, ci siamo addentrati in un sentiero GTA. La salita non è impegnativa ma il sentiero è certamente più affascinante, avventuroso e coinvolgente della mulattiera, seguita per il ritorno. Il paesaggio è degno di nota, con diverse cascate che catturano la nostra attenzione. Lo splendore si ha arrivati alla conca del Pra. Si apre alla nostra vista un paesaggio quasi surreale; un silenzio rotto solo dal sibilo leggero di un vento fresco e una distesa nebbiosa che oscura quel fantastico paesaggio ma contemporaneamente lo rende magico. Si potrebbe proseguire e svalicare oltre confine, in Francia, ma....no, noi siamo stanchi e affamati e, come da programma, sostiamo al rifugio.


Il menù è davvero quello tipico (?) di queste valli (pasta all'amatriciana, arrosto di maiale e peperonata)... :-S... ma tutto sommato abbiamo mangiato bene, sorseggiato buon vino e goduto di una splendida compagnia.
Il pomeriggio è passato rapido, scandito da lunghe chiacchierate e riscaldato ogni tanto da un sole pallido ma deciso. La montagna è rimasta coperta dalla fitta nebbia per tutta le giornata regalandoci solo il suo silenzio interrotto dai campanacci e dai pochi leggeri rumori di un mondo molto differente a quello a cui siamo abituati.
E così torniamo a casa, un po' dispiaciuti per il tempo ma tanto contenti per le grandi emozioni provate.

giovedì 17 luglio 2008

Premio al Buen Corazon


Ringrazio sempre la cara simpaticissima e graziosa Graziuccia che per ripicca continua a passarmi meme, concorsi, iniziative e quant'altro possa mettermi in crisi e tutto questo solo per averle passato 2 meme insieme. Quante storie per appena 50 domande!!!! ;-))))
Io invece senza batter ciglio sono pronta a ricevere questo meme e rispondere alle domande. Ma qualcuno mi spiega quale legame ci sia tra il premio, la foto e le domande fatte? Misteri!

Un colore? rosso
Un numero? 15
Un libro? Torino è casa mia
Una canzone? Bohemian Rapsody
Una pietanza? carne alla griglia
Un dessert? un bel gelato
Un posto? gli U.S.A.
Un film? Forrest Gump
Un momento del giorno? le 7.30 l'inizio della mia giornata
Blogs, forum o chat? Blog e forum
Un punto di riferimento attuale? Stefano e Grazia
Un punto di riferimento storico? Non saprei sceglierne uno.
Un punto di riferimento nella finzione? Non ne ho.
Un caffè? sì grazie, magari shakerato
Progetti immediati? le mie fantastiche vacanze in Spagna e Portogallo
Sei felice? si
Osi dire la tua età? Certo, 27 anni

Questo bel Meme lo passo a ... Gisella

Brunch Estivo

E' con grandissimo piacere che accetto l'invito di Grazia a partecipare al suo Brunch Estivo portando quello che per me è un piatto fantastico. Una ricetta tutta mediterranea che ha la particolarità di essere poco calorica ma saziare tantissimo e che, onestamente, non smetterei mai di mangiare. Si tratta dell'Insalata di Polpo e Patate.

Ingredienti:

1 polpo di circa 1 Kg
4 grandi patate
1 limone
1 cipolla
1 carota
1 sedano
prezzemolo tritato grossonalamente
sale q.b.
olio extra vergine di oliva

Preparazione:

Pulire il polpo incidendolo alla base della testa, quindi pulite l'interno ed eliminate occhi e becco. Lavare accuratamente per togliere ogni residuo di sabbia soprattutto nelle ventose.

In una pentola versare dell'acqua in modo tale da coprire il polpo, aggiungere la cipolla, la carota, il sedano (una parte) e sale e portare a ebollizione. Immergere il polpo nell'acqua bollente, coprire con coperchio tenendo la fiamma al minimo e fare cuocere per circa 40 minuti (20 per ogni 500 grammi) e comunque verificare sempre la cottura prima di spegnere il fuoco.

Trascorsi 15 minuti, aggiungere le patate intere (con la buccia) precedentemente lavate con molta cura e terminare la cottura (25 minuti circa).

A cottura terminata togliere il polpo dalla pentola e tagliarlo a pezzi piuttosto grossi. Togliere anche le patate, sbucciarle e tagliarle a quadretti anche questi piuttosto grossi.

Unire in una ciotola il polpo, le patate, e del sedano crudo precedentemente tagliato a tocchetti. Condire infine con olio, sale, pepe e prezzemolo.

Questo è il risultato finale.

venerdì 11 luglio 2008

Insalata di Pasta all'Italiana

E' esplosa l'estate e con essa il caldo tremendo e soffocante. Oramai cucinare diventa sempre più faticoso davanti ai fornelli e quindi ci si lancia nella creazione di insalate di pasta e di riso. C'è chi usa i vasetti Condi-qualcosa e c'è chi si diverte a fare da se.

Questa è una piccola semplice e veloce ricetta per una leggera e graziosa insalata di pasta.

Gli ingredienti richiamano i sapori tipici della nostra terra.


Pasta

Pomodori

Mozzarella

Olive

Origano

Olio extravergine


Prendete i pomodori, lavateli e tagliateli a dadini; prendete la mozzarella e tagliate anche questa a dadini e infine le olive tagliatele a rondelle. Intanto fate cuocere la pasta. A fine cottura unite il condimento con la pasta, aggiungete un filo d'olio extravergine, l'origano e mettete in frigo a raffreddare.



Buon appetito!

Questa ricetta partecipa al concorso Sapore di sfida di Giallo Zafferano e la trovate QUI.